Bassiano è un paesino situato sopra Latina a circa 600m d’altezza dove la mia famiglia da tempo immemore passa al fresco il periodo estivo.
Appena si arriva saltano subito agli occhi le immense mure fatte costruire dai Caetani nel XIII secolo.
Finita la lezione di storia del paese ora veniamo alla mia storia su Bassiano.
Come dicevo prima è il luogo estivo della mia famiglia e, chiaramente, fin da quando ho memoria ci sono ricordi di Bassiano nella mia mente, e quindi, in ordine sparso eccovi qualcuno di questi ricordi che piano piano affiorano da posti nascosti della mia memoria.
Io che corro come un pazzo nel corridoio lunghissimo (col passare degli anni questa scena mi ha ricordato molto il corridoio di Shining) dell’unico hotel presente con un parente a caso (mamma, nonni, zii…) che mi dicono di non correre.
Mio nonno, ahh mio nonno… che splendida persona, seduto ai tavolini del bar (ce n’erano ben due!!!) a giocare a carte come se non ci fosse un domani e a fumare (di nascosto dalla moglie chiaramente).
Mia nonna sempre ai fornelli o a pulire casa (il mio contributo allo sporco in casa è sempre stato a livelli altissimi) che aveva sempre una parola per me: nel 99% dei casi riferita a qualcosa di sbagliato che avevo fatto ma che nel restante 1% era amore puro… beh… anche il 99% era amore ma solo col senno del poi…
Mia madre che veniva il weekend per riposarsi dal lavoro ma faceva tutto tranne che riposarsi tra una casa piena di parenti dai 5 ai 60 anni non era di certo facile.
La mia amata bisnonna Francesca che mi “comprava” con le fette di pane, ricotta e zucchero: era sempre un piacere scendere le ripide scale che portavano a casa sua…
Tutti i parenti difficili da ricordare: erano tutti zii nel paese e quindi le figuracce quando incontravo qualcuno ma non mi ricordavo chi fosse erano assicurate.
Mio zio, anche lui a giocare carte con l’immancabile bicchiere di whiskey affianco.
I mega pranzi in cui nonna e le sue due figlie (mia mamma e mia zia) cucinavano per ore per offrirci dei pranzi che la mia pancia ancora ricorda.
Gli amichetti estivi: amici con cui passavi 12 mesi condensati in 3 come se non ci fosse un domani.
Lo scendere in bicicletta dalla croce a velocità assurde come se le macchine non esistessero.
Il jukebox in piazza: quante 100 lire che c’ho messo… questo è stato il mio ultimo ricordo da “bambino” quando da questo jukebox facevamo uscire sempre la stessa canzone: Notti magiche.
Dopo questo ricordo del 1990, alla veneranda età di 15 anni il bambino scomparve ed iniziò a costruirsi l’uomo che sono ora ma lo sono anche per le tante esperienze passate a Bassiano.
Per chi fosse arrivato a leggere fino a qua ora faccio parlare le foto di Bassiano fatte di sfuggita l’altro giorno.