Come ogni paese dell’America latina la Colombia vissuta per strada dove ogni persona porta tutta la sua felicità, la sua allegria, la sua voglia di vivere.
Non esistono centri commerciali dove chiudersi sia fisicamente che dentro se stessi: tutto è volto all’interazione con l’essere umano sia che ci si trovi in un luogo turistico sia in un normale vicoletto pieno di case tutte colorate.
Certamente non sono tutte rose e fiori, i problemi esistono e, in alcuni casi, sono anche gravi, ma di base c’è un modo di affrontare la vita (con i relativi problemi) in modo positivo e costruttivo.
Questa mia Colombia vissuta per strada è stata accompagnata dalla lettura di Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcìa Màrquez in contemporanea ai luoghi visitati leggevo il libro riconoscendo quasi per incanto quello che leggevo in quello che i miei occhi vedevano:
Pensò confusamente, intrappolato alla fine nel morso della nostalgia, che forse se l’avesse sposata sarebbe stato un uomo senza guerra e senza gloria, un artigiano senza nome, un animale felice.
Ora facciamo parlare la gente che ho incontrato…
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