Guatemala: natura incontaminata e città coloniali

Guatemala natura incontaminata e città coloniali che si susseguono senza soluzione di continuità tra laghi immensi, fiumi, vulcani che toccano il cielo ed immense foreste dalle quali escono, come per magia, piramidi Maya.

Girare questa splendida nazione è stato un crescendo di meraviglia ad iniziare da Antigua, una splendida città coloniale al cospetto del vulcano Fuego che, di notte, senza avvertirti per non toglierti la sorpresa emette degli sbuffi di lava che colorano la notte di rosso.

In seguito il lago Atitlàn: una meraviglia della natura con i suoi 3 vulcani che riempiono la vista ma è la notte che questo lago regala il meglio: un cielo stellato senza paragoni con la via lattea perfettamente al centro dei vulcani: una bellezza che va oltre l’immaginario, che ti lascia a bocca aperta.

Dopo i laghi arrivano i fiumi come il rio Dulce che si fa strada nella foresta con la sua lentezza e fermezza nel percorrere tutta la strada fino al confine con il Belize per sfociare nel golfo dell’Honduras: paradiso tropicale al cospetto della molto decadente Livingston con un passato di importante porto d’approdo dei mercanti spagnoli.

Parlando di foreste come non parlare di Tikal : il sito Maya più grande e maestoso dell’america centrale, più grande di Chichén Itzá e Palenquè con le sue 4 altissimi piramidi…

Beh… ora basta tentare di descrivere a parole il Guatemala natura incontaminata e città coloniali, che siano le foto a parlare ed a stupire:

Il vulcano Fuego

Antigua e i suoi colori

The world inside

La maestosità della natura

decadenza

Scie naturali ed artificiali al tramonto

Antigua nella sua totalità è un granello di sabbia al cospetto del grande vulcano

Riflessi

Il Guatemala: un paese colorato anche nei cimiteri

Sembra una città coloniale tutta colorata invece è un cimitero

Soffia il vento

L’alba sul lago Atitlàn

Pescatore all’alba

Anche lui ammira l’alba

Spruzzi…

Ananas in piazza

Il lago Atitlàn

Una finestra sulla foresta

La pioggia è vita, senza di essa non ci sarebbe la foresta rigogliosa

Navigando….

I pellicani si sono appropriati di quello che l’uomo lascia nel loro territorio

Una doccia sotto la pioggia

La decadente Livingston

Volando sotto il temporale

Riflessi nella nebbia

Nuevo Horizonte è una comunità fondata e gestita da ex guerriglieri, un territorio di 900 ettari nella regione del Péten in Guatemala. Per trentasei anni l’orizzonte di questi uomini e donne è stato la guerriglia. Armati, nella giungla, hanno combattuto una delle guerre civili più sanguinose del Centro America. Poi, dismessi i fucili hanno deciso di continuare a vivere insieme, sempre lottando anche se senza armi, costruendo, appunto, un nuovo orizzonte e una socialità diversa. Avendo vissuto condividendo una causa per la quale erano disposti a morire, avendo perso la famiglia, i guerriglieri non potevano che immaginare un futuro insieme; una comunità organizzata secondo gli stessi ideali di resistenza ed uguaglianza che animavano la lotta armata. Un’uguaglianza che si legge anche nella quotidianità della donne nella comunità: sono emancipate e rivestono ruoli importanti proprio come quando combattevano, quando il loro apporto alla lotta era fondamentale come quello di un uomo.

Ninfee a Tikal

Tikal sotto la pioggia

Chissà quanta pioggia avrà visto questa piramidi Maya

Rovine

Panoramica di Tikal dalla piramide 4: per gli amanti di star wars siamo su Javen4 (Episodio IV)

Piramidi che escono dalla foresta

Una nota stonata nella piramide…

Il volo sull’acqua

Posso appoggiarmi un attimo?

Non si vede benissimo ma sotto l’acqua c’è una bellissima manta albina

Pioggia…

Particolari…

Caye Caulker: atollo caraibico, situato a pochi passi dai 300 chilometri della barriera corallina che fronteggia il Belize. Asfalto e cemento sono banditi “per legge”. A chi arriva, i locali suggeriscono immediatamente “go slow”

Pescatore autoctono

I disegni delle nuvole

Alba

Tramonto

Ti sono piaciute queste foto del Guatemala natura incontaminata e città coloniali? Dai un’occhiata alle altre:

Leave a comment