Voci disperse

“Voci disperse”, un saggio per il laboratorio teatrale di Anna Rita Chierici: voci disperse e riunite mettendo insieme tre scene sulle quali gli allievi hanno lavorato nel corso dell’anno. Sono le voci della città perse finché qualcuno non le raccoglie, non le ascolta, non le accoglie. Un fil rouge di solitudine che porta all’egocentrismo ma anche a un disperato bisogno di occuparsi degli altri, anzichè di sé. A tratti stralunato, ironico, grottesco e tenero.

Associazione Culturale “Fabbrica dell’Anima” presenta
VOCI DISPERSE
saggio di laboratorio teatrale 2015/16
regia di Anna Rita Chierici
con Nives Bellissimo, Antonio Castellucci, Francesco Cauz, Stefano Germani, Liviana Messina
assistente alla regia Simone Atticciati
tecnico audio e luci Mauro Castellani

Da alcuni anni Anna Rita Chierici, attrice e regista, con l’Associazione Culturale “Fabbrica dell’Anima” propone un Saggio di laboratorio teatrale che anche quest’anno ha visto protagonisti gli allievi: Nives Bellissimo, Antonio Castellucci, Francesco Cauz, Stefano Germani e Liviana Messina. Tre quadri drammaturgici sui quali gli studenti si sono misurati nell’ambito del corso, sui quali la regista ha lavorato per costruire una successione. Episodi apparentemente lontani che possono sfiorarsi, occasionalmente intrecciarsi, come avviene nel groviglio di una grande città piena di incontri ma anche di tante solitudini che si avvicinano, qualche volta si scontrano e raramente si incontrano davvero. Indubbiamente dietro i “non professionisti” si vede una mano esperta in grado di guidare, smorzare e calmierare le emozioni perché a teatro la realtà surreale dev’essere comunque credibile. Niente eccessi dunque ma un equilibrio giocato sull’ironia amara, quell’essere sull’orlo di una crisi di nervi di cittadini prigionieri prima di tutto di loro stessi e di storie di ordinaria follia e banalità.

La prima scena vede protagonisti due vicini di casa: una madre sola, molto compresa nella parte, completamente dedita ai suoi tre bambini, che da settimane non esce né si veste per far fronte, da sola, alle incombenze quotidiane. Questo preoccupa e insospettisce i vicini, soprattutto dopo che ricevono la telefonata del marito di lei, da lontano, sempre più assente – sapremo – dalla realtà familiare. Una coppia si rende disponibile, cercando di essere discreta e vincendo le resistenze iniziali della donna che appare anche scocciata e molto indaffarata. Gradualmente il gioco delle parti rovescia l’equilibrio. La donna continuerà a fare la mamma preoccupandosi anche dei nuovi “figli” adottati mentre si apre uno spaccato su chi aiuta gli altri non sapendo come aiutarsi o forse perché è un modo di chiedere aiuto. Un finale a sorpresa tra l’esilarante e lo stralunato: regressioni e incomprensioni in famiglia.

La seconda scena è surreale e a suo modo drammatica, non fosse per il lato grottesco: un uomo e una donna si incontrano sulla spiaggia, ognuno con i suoi guai, quando un incidente di percorso li legherà in modo assurdo, imprevedibile, tragico per lui e salvifico per lei, dall’ospedale, al carcere e fino al manicomio, uno strano modo per ricostruire la propria vita, trovare uno scopo, diventare l’angelo custode e insieme il carceriere di uno sconosciuto. Della serie mai dare confidenza prima di un’attenta analisi del profilo psicologico del nostro vicino, sia pure di ombrellone.

L’ultima scena si svolge in un parco con accompagnamento musicale alla chitarra dal vivo: cinque personaggi si incontrano in una sorta di meccanismo circolare. Persone in cerca di un angolo di tranquillità per non pensare ai propri problemi, leggere in pace o incontrare qualcuno. Purtroppo ognuno subirà il bisogno di sfogarsi di un altro e finirà per rovesciare la propria disperazione sul malcapitato vicino di panchina. Una gag tra fughe e rincorse fino all’abbraccio collettivo.

Ora basta con le parole, che parlino le foto:

Eva (1 of 72) Eva (3 of 72) Eva (4 of 72)

Eva (5 of 72)

Eva (6 of 72) Eva (7 of 72) Eva (8 of 72)

 

 

Eva (10 of 72)

Eva (11 of 72)

Eva (12 of 72)

Eva (13 of 72)

Eva (15 of 72) Eva (16 of 72) Eva (17 of 72) Eva (18 of 72) Eva (19 of 72)

Eva (21 of 72)

Eva (22 of 72)

Eva (23 of 72)

Eva (24 of 72)

Eva (25 of 72)

Eva (27 of 72) Eva (28 of 72) Eva (29 of 72)

Eva (30 of 72)

Eva (35 of 72) Eva (36 of 72) Eva (37 of 72) Eva (38 of 72) Eva (39 of 72) Eva (40 of 72)  Eva (42 of 72) Eva (43 of 72)

Eva (44 of 72) Eva (45 of 72) Eva (46 of 72) Eva (47 of 72) Eva (49 of 72) Eva (50 of 72) Eva (51 of 72) Eva (52 of 72)  Eva (54 of 72) Eva (55 of 72) Eva (56 of 72) Eva (57 of 72) Eva (58 of 72) Eva (60 of 72) Eva (61 of 72) Eva (62 of 72) Eva (63 of 72) Eva (64 of 72) Eva (65 of 72) Eva (66 of 72) Eva (67 of 72) Eva (68 of 72) Eva (69 of 72) Eva (70 of 72) Eva (71 of 72) Eva (72 of 72)

Ti sono piaciute queste foto delle Voci disperse? Dai unìocchiata alle altre:

Leave a comment